Postura progettuale

overview
L’attuale paradigma economico non pensa e agisce in modo sistemico. Partire dal cibo per sviluppare un cambio di paradigma economico e sociale in chiave circolare e sistemica, significa partire dalle comunità, dalla qualità delle relazioni, dalla sostanza dei comportamenti.[1]
approccio sistemico
La piattaforma nasce dalla lettura sistemica della filiera del vino.
CEFW permette di osservare il sistema-vino attraverso i suoi nodi fondamentali, esplorando i suoi input e output.


L’Approccio Sistemico è la base per la creazione di una rete relazionale in cui l’output di un sistema diventa l’input di un altro. Attiva i rapporti tra le persone, migliora il loro benessere, migliora il sistema produttivo con la trasformazione continua della materia e genera un flusso economico che coinvolge tutti gli attori. Il sistema valoriale e culturale della società verrà in tal senso ridefinito spontaneamente con la finalità del Bene Comune in cui è naturalmente compreso l’ambiente in cui si vive.[2] Il concetto di "Thinking in Systems",[3] ovvero l'approccio mentale e culturale con cui dovremmo affrontare le questioni, è fondamentale per far evolvere la nostra comprensione del sistema alimentare nel suo insieme. Questo tipo di pensiero ci consente di affinare la nostra capacità di analizzare le singole componenti, di percepire le interconnessioni e di sviluppare creatività e coraggio nel riprogettare un sistema alimentare che attualmente ci vincola ad un'economia lineare.

ESPLORA IL SISTEMA VINO
economia circolare
La piattaforma è stata progettata sulla base del “paradigma delle R” dell’economia circolare.
CEFW permette di esplorare le pratiche circolari applicate al sistema-vino, a vari livelli e su diverse scale,  attraverso il filtro delle cosiddette R dell’economia circolare, teorizzate e accolte dalla comunità scientifica nel 2017.[4]

Nell’era del Capitalocene[5] un tipo di economia che accolga lo sguardo sistemico, l’approccio collaborativo e la consapevolezza ecosistemica è più che mai necessario. Il paradigma più titolato a far propria questa postura è certamente l’economia circolare che, applicata al cibo, assume i contorni di una riflessione olistica, tanto sulla salute dell’umanità quanto su quella del pianeta (One Health).

Ad oggi una definizione univoca di economia circolare non è stata ancora condivisa in letteratura scientifica, infatti, secondo uno studio del 2017[6] se ne contano almeno 114. Quella accolta dalla ricerca che ha portato alla realizzazione di questa piattaforma è la seguente:

“L’economia circolare è un sistema economico basato su pratiche e modelli imprenditoriali che sostituiscono il concetto di fine vita con la riduzione, il riuso creativo, il riciclo e recupero dei materiali nelle fasi di produzione, distribuzione e uso, operando a livello micro (persone, prodotti e imprese), meso (parchi industriali) e macro (città, regioni, nazioni e oltre), con l’obiettivo di realizzare uno sviluppo sostenibile che implichi creare qualità ambientale, prosperità economica ed equità sociale per il bene delle generazioni presenti e future” 

A cui ci permettiamo di aggiungere: Inoltre, prevede che in fase progettuale si possa rifiutare (cioè dire “no” per costruire alternative), ripensare le modalità d’uso dei beni riconsiderando il concetto di possesso.

ESPLORA LE PRATICHE CIRCOLARI
1 Petrini, C. (2018). Un atto politico e culturale, in Fassio, F., Tecco, N. (2018). Circular Economy For Food. Materia, energia e conoscenza, in circolo. Edizioni Ambiente, Milano.
2  Bistagnino, L. (2011), Design Sistemico - progettare la sostenibilità produttiva e ambientale,, 2° edizione ebook, Slow Food editore 
3 Meadows D. (2008). Thinking in System. A primer, Edited by Diana Wright, Sustainability Institute
4  Potting, J.; Hekkert, M.; Worrell, E.; Hanemaaijer, A. Circular Economy: Measuring innovation in the product chain—Policy report. PBL Netherlands Environ. Assess. Agency   2017, 1, 1–46
5 Moore, J.W. Anthropocene or Capitalocene? Nature, History, and the Crisis of Capitalism; PM Press/Kairos: Oakland, CA, USA, 2016 
6  Kirchherr, J.; Reike, D.; Hekkert, M. Conceptualizing the circular economy: An analysis of 114 definitions. Resour. Conserv. Recycl. 2017, 127, 221–232

Paradigma delle R circolari

overview

Abbiamo scelto di selezionare e catalogare  le pratiche circolari legate al sistema-vino attraverso il “paradigma delle 9R” (Potting, 2017): si tratta di dieci strategie d’azione mirate a generare sistemi produttivi e d’uso circolari.

Le 9R hanno un preciso ordine gerarchico, dalla più virtuosa in termini di circolarità alla più lineare, e sono suddivise in tre categorie in base all’obiettivo di economia circolare che supportano:

  • uso e produzione di prodotti più intelligenti: Rifiutare (R0), Ripensare (R1), Ridurre (R2);
  • estendere la durata di vita di un prodotto o di una sua parte: Riusare (R3), Riparare (R4), Ricondizionare (R5), Rigenerare (R6), Riconvertire (R7);
  • applicazione utile dei materiali: Riciclare (R8), Recuperare (R9).

Questa ricerca, ha inoltre accolto le implementazioni al quadro delle 9R, proposte da Mercato Circolare srl .[7]:

  1. definire “10” le R, per dar maggior dignità e peso alla prima, la R n°0 (Rifiutare);
  2. accorpare in una unica strategia Ricondizionare (R5) e Rigenerare (R6), poiché molto simili;
  3. introdurre, come R4, una R fondamentale al contrasto del monouso: Ricontenere.

Infine, sono state introdotte due nuove R, che non esistono in letteratura scientifica, ma nascono dall’esigenza della ricerca di arricchire il contributo di natura tecnico-ambientale -portato dalle 9R e riferibile ai beni e servizi, di una componente relativa alla sfera dell’impatto sociale e civile, in linea con la definizione di economia circolare adottata.Il loro obiettivo è quello di creare relazioni di valore e trasparente condivisione degli impatti delle proprie azioni: Relazionarsi (R+) e Raccontare (R*): relativa alle pratiche di restituzione e divulgazione degli impatti avuti dalle pratiche circolari adottate.

7 Lambiase, N. The 10 R’s by Rerando: A deepening. In Circular City Selfie; Slow Food®Editore©: Bra, Italy, 2024

Paradigma delle R circolari

 ObiettivI

Design e fabbricazione intelligenti dei beni
Allungamento della vita dei beni e delle loro parti
Applicazione utile dei materiali
Qualità e cura delle relazioni dirette e indirette
COME PRODUTTORE:

È davvero necessario produrre questo bene?

COME UTILIZZATORE:

È davvero necessario possedere questo bene?

R0. Rifiutare

Rappresenta la capacità di dire “no”, rifiutando la crescita infinita e scegliendo il concetto di limite come valore centrale delle proprie scelte. Il rifiuto, a seguito di una riflessione critica del sistema lineare, è il primo passo verso nuovi paradigmi economici, culturali e sociali. Scegliendo di rifiutare si evita di acquistare o di produrre nuovi beni, non davvero necessari o la cui funzione è sostituibile da qualcosa di già posseduto, a cui si può aver accesso libero o in commercio.

COME PRODUTTORE:
  • Offri la possibilità di acquistare il servizio d'uso dei tuoi beni, piuttosto che i beni stessi?
COME UTILIZZATORE:
  • Per utilizzare un bene non devi per forza possederlo.
    Valuti l'acquisto di un servizio invece che di un bene?

R1. Ripensare

Strategia che invita a guardare in maniera diversa il modo in cui usiamo (produciamo e consumiamo) le cose, la quantità̀ di risorse utilizzate e di rifiuti prodotti. Ripensare significa fare uso di un prodotto progettando logiche di condivisione e di affitto dei prodotti che permettano ai beni di non essere “valori dormienti”. Richiede di lavorare sulla creazione di relazioni tra attori di uno stesso sistema territoriale. I relativi modelli di business sono: prodotto come servizio, basato sull’utilizzo dei beni e non sul loro possesso e i modelli di condivisione dei prodotti.

COME PRODUTTORE:

Minimizzi l'uso delle risorse (in particolare quelle non rinnovabili) per produrre i tuoi beni?

COME UTILIZZATORE:

Scegli beni che garantiscano il minimo spreco di risorse?

R2. Ridurre

Questa “R” raccoglie in sé le azioni che hanno l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale e gli sprechi in tutte le fasi di produzione ed uso di beni e servizi. Si attua attraverso la riduzione degli impatti e degli sprechi per una maggiore efficienza dei processi, ottimizzando le richieste di materiali ed energia in entrata. Propone, oltre a questo, l’adozione di input circolari (sia per la produzione di materiali che di energia) quali fattori strategici del business (input rinnovabili e/o biodegradabili e/o input realizzati a partire da materia di recupero, da sottoprodotti, o da materiale riciclato).

COME PRODUTTORE:

Progetti e produci per la durata?

Incoraggi lo scambio dei tuoi beni, una volta usati?

COME UTILIZZATORE:

Se non usi più un bene, perché non lo presti/ doni/ scambi/rivendi prima di gettarlo via?

R3. Riutilizzare

"Qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che non sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti” (Direttiva 2008/98/CE, art. 3, comma 13): come ad esempio mercati dell’usato, pratiche di scambio, e di dono.

COME PRODUTTORE:

Progetti e produci, quando possibile, beni ricaricabili?

COME UTILIZZATORE:

Riesci ad evitare l'usa e getta o il monouso, sostituendoli con beni ricaricabili?

R4. Ricontenere

Strategia che mira a far sì che un bene -pensato per contenere qualcosa - possa farlo ripetutamente e per lungo tempo, e non una sola volta. Rientrano in questa categoria la logistica dello sfuso, del vuoto a rendere e quelle strategie nate per sostituire prodotti tipicamente usa e getta come assorbenti, pannolini con pannolini lavabili o coppette mestruali, o anche stoviglie usa e getta con stoviglie riusabili. Per le imprese significa strutturarsi internamente e progettare prodotti che offrano alternative al monouso.

COME PRODUTTORE:

Ripari beni danneggiati e/o incoraggi la tua clientela alla riparazione o auto-riparazione?

COME UTILIZZATORE:

Basta che un bene si danneggi per considerarlo rifiuto?

Ripari o porti a riparare i beni danneggiati prima di dismetterli?

R5. Riparare

Operazione attraverso la quale si rimettono in funzione beni rotti e non più̀ funzionanti, affinché possano essere usati con la loro funzione originale.

COME PRODUTTORE:

Ricondizioni o rigeneri beni?

COME UTILIZZATORE:

Valuti beni ricondizionati/rigenerati prima di acquistare il nuovo?

R6. Rigenerare

Si tratta di ripristinare i prodotti usati attraverso un processo di ammodernamento che prevedere la sostituzione di parti vecchie e/o usurate come parti nuove e prevede il rilascio di una garanzia, come per il nuovo.Affinché́ le due pratiche possano avere la massima efficacia diventa importate che i prodotti siano progettati secondo il criterio della modularità̀ e della facile disassemblabilità, grazie al quale singoli componenti possono essere facilmente rimossi, riparati, sostituiti.

COME UTILIZZATORE E PRODUTTORE:

Sai riconoscere e generare nuovo valore da uno scarto?

R7. Riconvertire

Riconvertire prevede un processo di trasformazione di un bene o materiale (non più funzionante allo scopo per cui è nato), in modo che acquisti maggior valore d’uso (upcycling). Questo può avvenire senza modificare la materia, come nel caso di una vecchia barrique che diventa un tavolino di un bar; oppure, può avvenire intervenendo sulla materia di cui un bene e fatta, per esempio come quando lo scarto degli agrumi diventa input per la realizzazione di una nuova tipologia di carta, invece che essere semplicemente compostato. I principi dell’upcycling (McDonough & Braungart, 2013) trovano applicazione nella simbiosi industriale, la quale attraverso lo scambio di risorse e sottoprodotti mira a sviluppare collaborazioni sinergiche e redditizie tra aziende.

COME PRODUTTORE:

Crei, o fai in modo che si crei, nuova materia da beni scartati?

COME UTILIZZATORE:

Fai una corretta raccolta differenziata, affinchè si possa valorizzare il materiale scartato?

R8. Riciclare

“Qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini. Include il ritrattamento di materiale organico ma non il recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento” (Direttiva 2008/98/CE, art. 3, comma 17). Esistono due tipi di riciclo:

• post-consumo: si riferisce a prodotti giunti alla fine della loro vita utile, che a sua volta può̀ essere gestito attraverso cicli chiusi (a cura della stessa azienda produttrice) o attraverso cicli aperti (sistema della raccolta differenziata)

• pre-consumo: si riferisce al recupero di scarti o sfridi di produzione.

COME PRODUTTORE:

Recuperi valore energetico dagli scarti?

COME UTILIZZATORE:

Ciò che stai buttando nell'indifferenziato è veramente e interamente non riciclabile?

R9. Recuperare

Ciò che sto buttando nell'indifferenziato è veramente e interamente non riciclabile?

COME UTILIZZATORE e PRODUTTORE:

Crei, nutri e incentivi relazioni di valore che possano concorrere alla felicità pubblica?

R+ Relazionarsi

Questa “R” non esiste in letteratura scientifica, è una proposta nata all’interno delle riflessioni della ricerca NODES per arricchire il modello delle “10R” (di natura tecnica e riferibile ai beni e servizi) di una componente relativa alla sfera dell’impatto sociale e civile e renderla quindi più coerente con la definizione delle 3C per la CEFF.Essa indaga la qualità prima della quantità, e la tipologia delle relazioni che i modelli produttivi innescano e mantengono con e tra i viventi (lavoratori, board, fornitori, investitori, utilizzatori finali, policy maker, rivenditori, smaltitori, volontari, comunità prossima alle sedi produttiva, comunità estesa, flora e fauna). All’interno di questo discorso rientrano diversi fattori economici, politici e culturali che determinano le dinamiche relazionali: contratti, tempi e spazi relazionali, formazione, spazio di fioritura personale, valorizzazione dell’equità di genere, cura delle modalità di comunicazione e trasmissione delle informazioni dentro/fuori la realtà, certificazioni etiche, manifesto dei valori, codice etico, impegno nella valutazione d’impatto, ecc.

COME PRODUTTORE:

Rendo conto degli impatti generati dal mio fare circolare?

COME NARRATORE/DIVULGATORE:

Raccolgo e divulgo storie capaci di ispirare e incentivare la transizione circolare?

R* Raccontare

"Render conto" dei risultati e dell'impatto delle pratiche circolari, o di sperimentazioni e ricerche sul tema, è un modo per condividere prospettive, traguardi (e insuccessi) che concorrono ad un modo sostenibile di fare economia, ma anche di ispirare e incoraggiare altri stakeholder.

nota

La grafica e le presentazioni delle R sono riconducibili al lavoro di disseminazione di Mercato Circolare srl Società Benefit, e ulteriormente arricchite da riflessioni emerse durante la ricerca.