Dal punto di vista ambientale, il 70 e il 90% degli impatti ambientali sono attribuibili alla catena di fornitura, ossia alle fasi a monte della produzione e vendita dei prodotti, così come gli aspetti sociali e di gestione del lavoro dei fornitori rappresentano una delle principali preoccupazioni reputazionali delle aziende.
Amorim Cork Italia ha scelto di intraprendere un percorso di analisi della supply chain al fine di comprendere e valutare l’impegno dei fornitori in materia di sostenibilità.
Ritengono che una valutazione approfondita della supply chain sia fondamentale nell’ottica della riduzione dei rischi d’impresa e, non in ultimo, per garantire un approccio etico al modello di business, orientato ad evitare l’esternalizzazione degli impatti ambientali e sociali.
La complessità della catena di approvvigionamento, indipendentemente dal numero dei fornitori, necessita di un approccio basato sul monitoraggio delle prestazioni dei soggetti coinvolti, in modo tale da orientare le proprie scelte di acquisto sulla base di informazioni solide ed aggiornate. I criteri ESG (Environment, Social, Governance) sono alla base degli indicatori che permettono di analizzare l’attività delle aziende sotto il profilo della sostenibilità integrata. La capacità delle imprese di raggiungere gli obiettivi internazionali e locali di sviluppo sostenibile garantisce effetti positivi sul pianeta e le persone ma incide positivamente anche sui profitti aziendali.
Ogni giorno produce 1.300.000 tappi di sughero di alta qualità.
Limite della relazionalità verticale e asimmetrica
Il modello di relazione con i fornitori descritto da Amorim Cork Italia mantiene una struttura gerarchica tipica delle grandi corporate, in cui l'azienda si pone come valutatore e controllore piuttosto che come partner paritario. La "qualificazione" dei fornitori secondo criteri definiti unilateralmente rispecchia un approccio top-down che non favorisce la co-costruzione di percorsi di miglioramento condivisi.
Pur dichiarando di voler "evitare l'esternalizzazione degli impatti ambientali e sociali", l'azienda non esplicita se e come coinvolga attivamente i fornitori nella definizione degli obiettivi, se condivida con loro risorse tecniche o economiche per facilitare la transizione sostenibile, se costruisca relazioni di medio-lungo periodo che permettano investimenti congiunti. Il rischio è che i criteri ESG diventino barriere all'ingresso che escludono piccoli produttori virtuosi ma privi di certificazioni formali, favorendo invece grandi fornitori dotati di strutture per la compliance documentale ma non necessariamente più sostenibili nella sostanza. La dimensione relazionale dell'"avere cura" richiede reciprocità, ascolto, co-responsabilità.
Potenzialità di costruzione di comunità relazionali resilienti
Il concetto di "relazionarsi con cura" nella supply chain può evolvere da mera compliance a costruzione di una vera comunità di valore condiviso, dove fornitori, azienda e clienti collaborano in una logica di mutuo supporto. Amorim Cork Italia ha gli elementi per sviluppare questa visione: la tradizione familiare del gruppo Amorim (fondato nel 1870), la presenza capillare sul territorio italiano con una rete tecnico-commerciale diffusa, l'investimento in customer care che va oltre la fornitura di materiali. Se questi elementi si estendessero ai fornitori, si potrebbe creare un ecosistema relazionale dove conoscenza, risorse e responsabilità sono condivise.
La potenzialità risiede nel passare da una logica transazionale a una partnership generativa: co-investimenti in ricerca e sviluppo con i fornitori, programmi di formazione congiunti, garanzie di stabilità contrattuale che permettano pianificazioni di lungo periodo, condivisione trasparente dei dati di impatto. L'azienda potrebbe diventare facilitatore di una rete di apprendimento tra fornitori, organizzando momenti di confronto, visit reciproche, scambio di soluzioni innovative. Questo approccio non solo migliorerebbe le performance ESG della supply chain, ma costruirebbe anche una resilienza sistemica: una rete di relazioni autentiche è più capace di affrontare crisi, innovare collettivamente e generare valore distribuito piuttosto che estrattivo.
1999
Fondata nel 1999, Amorim Cork Italia fa dell’eccellenza la propria filosofia di vita, fornendo chiusure alle cantine di tutto il panorama nazionale dallo stabilimento di Conegliano, nel cuore dei colli trevigiani. La sua evoluta ricerca tecnologica ha permesso di assicurare a ogni tipologia di vino un prodotto studiato su misura per rispettarne le proprietà ed evoluzione. Ogni giorno produce 1.300.000 tappi di sughero di alta qualità.