“Sottolineerei due vantaggi di questa guida: fornisce alternative a ogni aspetto dell'imballaggio, facendoti pensare anche a nuovi aspetti che non avevi nemmeno considerato prima; e rafforza l'idea che ogni passo conta, che ogni progresso, anche se piccolo, è positivo per il pianeta”. (Victoria Gonzalez-Gordon, Gonzalez Byass)
La carbon footprint di una bottiglia di vino italiano da 0,75 l, lungo tutto il suo ciclo vita, varia da 0,9 kgCO2 eq a 1,9 kgCO2 eq
In un settore profondamente radicato nella tradizione, il modo in cui viene confezionato il vino passa spesso inosservato e la bottiglia in vetro non viene messa in discussione nè nelle sue caratteristiche strutturali nè vengono considerate alterantive.
Diventa necessario creare una rottura e incoraggiare e assumere un approccio più consapevole alla produzione e al consumo, anche per il packaging del vinoLa guida Unpacking Wine affronta questa sfida e offre una una risorsa pratica e informata per i produttori di vino che capiscono che le decisioni sul packaging non riguardano solo il loro prodotto, ma influenzano sistemicamente l'ambiente, la percezione dei consumatori e, in ultima analisi, l'eredità del settore.
Unpackging wine guide è un documento nato per guidare decisioni informate riguardo al packaging che ciascun produttore sceglie per il proprio vino, tenendo conto dell'impatto ambientale in ogni fase.
Non si tratta di una direttiva, ma di un invito: un invito a ripensare, innovare e reimmaginare. E' un guida estremamente pratica, che condivide spunti, casi studio reali e passi concreti, sapendo che il vero cambiamento inizia quando la conoscenza incontra la pratica.
La guida si struttura in sei capitoli:
"I produttori e le produttrici di vino sono esperti di vino non di packaging": questa guida nasce per esser di reale supporto al loro lavoro.
di dati, riflessioni e casi studio
professionist* e accademic*
per università, scuole, giornalist*
Limiti da considerare
• La guida è scaricabile solo in inglese e affronta anche argomenti tecnici di non semplice comprensione;
• Il costo di ca. 20€ per i privati può essere un deterrente al suo accesso: consorzi e gruppi di vignaioli potrebbero contribuire alla loro distribuzione gratuita nei diversi stati?
Potenzialità
• Ciascun componente del packaging indagato è corredato da "benefici" e "limiti/sfide", agevolando un lettura critica utile ad una scelta ponderata
• La guida dimostra e porta all'attenzione mondiale l'impatto enorme (fino a 40%) che il packaging ha sull'intera filiera produttiva del vino, invitando al cambiamento.
2018
Organizzazione no profit fondata da "The Fladgate Partnership" (Taylor's Port, Fonseca, Croft, The Yeatman, World of Wine, oltre ad altre aziende e marchi). The Porto Protocol è un movimento globale che condivide conoscenze pratiche per consentire all'industria del vino di agire per mitigare il cambiamento climatico e promuovere la sostenibilità. Fondata da Taylor's Port, è nata dalla convinzione che, se si lavora insieme, condividendo successi, insuccessi ed esperienze, si possa ottenere un cambiamento sistemico e creare un effetto a catena che si estende ben oltre l'industria del vino. Il movimento alimenta una piattaforma aperta e dinamica di soluzioni e risorse, costituita da più di 250 membri, distribuiti in 5 continenti, 20 Paesi sulll'intera catena del valore del vino. Il Protocollo di Porto è un risultato chiave delle conferenze “Climate Change Leadership - Solutions for the Wine Industry”, un impegno da parte di tutti i partecipanti ad adottare e promuovere i principi e le misure stabilite nei vertici, firmando la Lettera di Principi per il Protocollo di Porto.