"Misurare la circolarità nel sistema agroalimentare è un passo fondamentale per costruire consapevolezza, responsabilità e azione nelle imprese che vogliono realizzare la transizione ecologica e ridurre il proprio impatto negativo"
Una delle principali sfide nella transizione verso sistemi agroalimentari più sostenibili è l’assenza di strumenti semplici e standardizzati che permettano alle imprese, in particolare alle PMI, di valutare in modo efficace l’uso delle risorse, la gestione degli sprechi e l’impatto ambientale, economico e sociale.
In particolare, nel settore vitivinicolo emerge l’esigenza di metodi coerenti con le normative esistenti, in grado di orientare le organizzazioni verso pratiche più responsabili. A ciò si aggiunge la necessità di valorizzare la dimensione sociale e la tutela dei diritti umani nelle filiere produttive.
Infine, l’interesse per le normative sulla circolarità è ancora limitato, anche a causa della complessità degli indicatori e delle difficoltà di applicazione ai diversi comparti.
Per rispondere alle esigenze delle imprese del settore agroalimentare, è stato sviluppato il Food Circularity Check: uno strumento digitale, gratuito e facile da utilizzare, pensato per accompagnare le aziende nella comprensione e nel potenziamento del proprio livello di circolarità.
Senza richiedere dati sensibili, il questionario è allineato alla norma UNI/TS 11820:2022, “Misurazione della circolarità – Metodi e linee di indirizzo per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni”, sviluppata per accelerare l’attività ISO sull’economia circolare.
Esplora sei aree chiave dell’economia circolare, focalizzandosi su:
- uso efficiente delle risorse materiche e componenti
- risorse energetiche e idriche
- gestione di rifiuti ed emissioni
- logistica
- prodotto e servizio
- risorse umane, asset, policy e sostenibilità
Le domande, organizzate in base a tre tipologie di indicatori (core, specifici e premianti), guidano le aziende in un percorso di autovalutazione strutturato.Al termine, ogni impresa può scaricare un report personalizzato con infografiche e una sintesi dei risultati, utile per identificare aree di miglioramento e definire strategie circolari mirate.
Il questionario è stato pubblicato il 16 maggio 2025 sulla piattaforma circulareconomyforfood.eu.
Lo strumento sarà promosso inizialmente presso le aziende del settore vitivinicolo italiano, attraverso la rete dei partner strategici e dei soci sostenitori del Network UNISG, per poi estendere progressivamente il coinvolgimento all’intera filiera agroalimentare. L’obiettivo è raccogliere feedback qualificati, tracciare un quadro aggiornato della circolarità nel settore e orientare percorsi formativi e azioni di supporto su misura per le imprese.
di valutazione
coinvolti nella co-progettazione
di profilazione
Il questionario èstato sviluppato nell’ambito del progetto NODES, finanziato dal Ministerodell’Università e della Ricerca (MUR) attraverso il PNRR – NextGenerationEU(Grant Agreement no. ECS00000036).
Il lavoro è frutto della collaborazione tra l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo(UNISG) e RINA, ente di certificazione accreditato, e nasce all’interno del progetto Circular Economy for Wine (CEFW), realizzato nello Spoke 7, con l’obiettivo di innovare il sistema agroalimentare del Nord-Ovest italiano tramite soluzioni digitali e sostenibili.
Alla progettazione e allo sviluppo dello strumento hanno partecipato oltre 15 soggetti, tra docenti, ricercatori ed esperti di economia circolare, sostenibilità agroalimentare, certificazioni e data analysis, contribuendo a un approccio interdisciplinare e integrato.
Lo sviluppo delFood Circularity Check ha affrontato una sfida principale: l’importanza di conciliare rigore scientifico e semplicità d’uso per rendere uno strumento tecnico realmente accessibile e utile alle imprese del settore agroalimentare.
Concepito come primo passo verso sistemi più avanzati di autovalutazione, il questionario sarà regolarmente aggiornato per riflettere evoluzioni normative, innovazioni tecnologiche e feedback degli utenti.
Infine, lo strumento, oltre ad accompagnare le aziende nella transizione verso modelli più circolari, sostenibili e competitivi, punta sia a rafforzare l’accesso a percorsi di formazione e certificazione, che a diffondere una cultura condivisa dell’innovazione sostenibile e della circolarità nel food system.
2004
L’Università degli studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food con la collaborazione delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna, è un’università non statale legalmente riconosciuta dallo stato italiano. L’ateneo forma i gastronomi, nuove figure professionali che hanno conoscenze e competenze interdisciplinari nell’ambito delle scienze, cultura, politica, economia ed ecologia del cibo e sono in grado di sviluppare valori come la sostenibilità e la sovranità dei sistemi alimentari globali, comprendendone tutte le fasi, dalla produzione al consumo. La chiave di volta di quello che può essere definito gastronomo è la profonda comprensione del cibo come valore e del suo ruolo importante nel creare e modellare la società.