"Il vetro riciclato spesso subisce una diminuzione di qualità a causa della contaminazione. Nel processo di recupero, il vetro mischiato con altri materiali (detti ‘falsi amici’) può subire una riduzione di qualità a causa della fusione a diverse temperature. Il nostro processo mantiene la qualità originale del vetro, perché nel processo di Rendivetro non è prevista alcuna fusione." (rendivetro.com)
• Diffondere conoscenza e consapevolezza sui benefici ambientali ed economici della pratica del Vuoto a Rendere (VaR) e contrastare il monouso e l’usa e getta, offrendo alle aziende un’innovazione di processo.
• Rendere accessibile e praticabile il VaR, insieme e accanto alla pratica del riciclo, per le bottiglie vendute localmente (entro i 200/300km dal luogo di produzione/confini regionali).
• Offrire una risposta concreta alla proposta di Regolamento sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR –Packaging and Packaging Waste Regulation) presentata il 30 novembre 2022 da Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea e commissario allo EuropeanGreen Deal, che mira a ridurre l’imballaggio pro-capite, il monouso e il rifiuto da imballaggio.
• Valorizzare la riusabilità di una bottiglia di vetro, che per l’industria dell’acqua, dove la pratica è diffusa, arriva fino a circa 30 riusi, con una percentuale media di scarto ad ogni utilizzo di 3,13%.
Rendivetro aiuta le aziende a ridurre il loro impatto ambientale offrendo un servizio di raccolta, sanificazione HACCP conforme e riconsegna delle bottiglie di vetro vuote, evitando che diventino rifuti. Il servizio è rivolto ad oggi, 2024, principalmente a realtà della regione Toscana.
ll rigoroso processo applicato assicura che ogni bottiglia riutilizzata soddisfi standard di qualità elevati.
Il progetto nasce nel 2022 in ambito universitario, all'interno di Unifi. A marzo 2023 il progetto vince il primo premio di Impresa Campus (programma di accompagnamento imprenditoriale Unifi) e tra aprile 2023 e maggio 2024 evolve grazie a 2 percorsi di incubazione presso ilMIP (Murate Idea Park), avviando 2 sperimentazioni su piccola e larga scala, fino a diventare oggi una startup innovativa.
Il secondo test di processo (ancora in corso nel 2024), coinvolge 5 aziende vitivinicole di grandi, medie e piccole dimensioni ed è focalizzato sulle bottiglie utilizzate per le degustazioni condotte all’interno delle stesse cantine. Le bottiglie vengono trasportate in una azienda di sanificazione con sede in provincia di Cuneo, poiché unica in Italia ad aver accolto la collaborazione.
Nonostante le bottiglie compiano più di 200km a viaggio (tratta: Toscana-Piemonte e ritorno), distanza che le ricerche dimostrano essere quella ottimale per garantire la massima resa ambientale, l’attenzione della realtà è stata concentrata sull’efficientamento del trasporto affinché la pratica rimanga preferibile al riciclo. Infatti, come da volontà di servizio a regime, il tir che trasporta le bottiglie viaggia esclusivamente con carico completo: 36 gabbie di vino che portano complessivamente 600 bottiglie.
Gli obiettivi futuri della realtà sono:
• internalizzare il processo di sanificazione delle bottiglie (sanificazione, rimozione etichetta, rimozione capsula, lavaggio e asciugatura) e pallettizzazione delle gabbie, dotandosi di strumentazioni industriali e spazi ad hoc;
• contenere gli spostamenti delle bottiglie entro i 200 km per creare un flusso regionale100% virtuoso (grande limite del test);
• estendere il processo coinvolgendo luoghi di somministrazione bevande (ad oggi i clienti sono esclusivamente le cantine);
• sviluppare un sistema innovativo di rimozione di etichette, senza uso di solventi chimici e evitando il raschiamento (in fase di ricerca);
• rendere i prezzi di mercato competitivi e stabili rispetto all’acquisto del nuovo e di bottiglie in vetro riciclato;
• acquisire una certificazione ambientale, che possa essere comunicata dalle realtà aderenti come valore aggiunto.
imprenditoriali ottenuti
coinvolte nel testing
avviate al riuso
• 2 aziende di sanificazione in provincia di Cuneo (1 collaborazione attiva con Ecolav di Dogliani - CN, 1 in fase di avvio);
• Università di Firenze e Murate idea Park: accompagnamento imprenditoriale;
• Firenze per il clima: rete territoriale di supporto
Limiti da considerare
• il servizio purtroppo ad oggi non calcola l’impronta ambientale del servizio, quindi risulta non essere “commercialmente” comunicabile il reale valore della pratica, se non attraverso stime generaliste;
• l’attenzione estetica nel mondo del vino è molto presente e vincolante (tendenza ad avere bottiglie personalizzate e bassa sogli di tolleranza di eventuali imperfezioni dovute a processi di lavaggio): è possibile che gli impatti positivi ambientali scardinino tabù estetici? Il beneficio ambientale viene, inoltre, vanificato da problemi di natura non estetica: prezzo, necessità di uno spazio di stoccaggio, tempistiche, ridotta conoscenza e coscienza sulle criticità ambientali del sistema vetro;
• il VaR viene spesso visto come in competizione con il riciclo, non lasciando spazio al confronto e all’adozione della pratica: è necessaria maggior conoscenza sulle distinte potenzialità delle due pratiche
Opportunità
• I risultati positivi raccolti durante il test potrebbero aumentare la fiducia delle aziende nei confronti del VaR
2022
Rendivetro aiuta le aziende a ridurre il loro impatto ambientale attraverso un ciclo di raccolta, sanificazione e riconsegna delle bottiglie vuote, evitando che diventino rifuti. ll rigoroso processo applicato assicura che ogni bottiglia riutilizzata soddisfi standard di qualità elevati, contribuendo a un futuro più sostenibile per il settore vitivinicolo e oltre.