"Vite Sparse è nomade per scelta. Non possiamo accogliervi in cantina né portarvi a spasso per le vigne: non ne abbiamo. Saranno felici di farlo i nostri collaboratori [...]" (fb, 2021)
È possibile fare vino senza avere né un vigneto, né una cantina, ma investendo su un territorio e costruendo una rete sociale di collaborazione tra contadini, artigiani e realtà locali? "Vite Sparse" è la risposta a questa domanda, un progetto di vinificazione nomade, una storia di uve, di paesaggi, di persone.
L'azienda "Vite Sparse" si propone come progetto di imprenditoria sociale basato su vinificazioni itineranti.
Dal sito:
Vite Sparse non possiede vigneti di proprietà.
Va alla ricerca di contadini coraggiosi che hanno scelto un approccio agricolo rispettoso del suolo e dell’ambiente, rifiutando la chimica nel vigneto. Ristabilendo un prezzo equo, acquistiamo le loro uve proponendone un processo di vinificazione alternativo.
In questo modo crediamo di restituire valore al lavoro di questi agricoltori e alla loro materia prima, evitandone, per esempio, il conferimento a produzioni di tipo industriale.
Vite Sparse non ha una cantina.
Ci muoviamo con le uve, affittando vasche da piccole cantine locali, che condividono i nostri stessi ideali di vino come espressione di un paesaggio, di un’annata, di una varietà. Crediamo in vinificazioni genuine e non interveniste che mirano ad accompagnare il frutto verso la sua naturale espressione. Tutti i nostri vini provengono da fermentazione spontanee, non sono filtrati e, quando possibile, non contengono solfiti aggiunti.
I nostri vini sono frutto di collaborazioni con realtà contadine e produttori artigianali.
Comprando uve a un prezzo equo e affittando spazi nelle cantine, produciamo vini da fermentazione spontanee non filtrati, promuovendo una connessione tra agricoltori virtuosi e piccole aziende vinicole.
2019
Vite Sparse è un progetto di imprenditoria sociale basato su vinificazioni itineranti. Federico e Pietro, gli ideatori, non posseggono vigneti di proprietà e non hanno una cantina. Vanno alla ricerca di contadini che hanno scelto un approccio agricolo rispettoso della natura. Acquistano le uve a un prezzo equo, proponendo un processo di vinificazione alternativo. Vengono utilizzate, affittandole, vasche da piccole cantine locali, che chiaramente condividono gli stessi ideali di vino. Vedono così la luce vini provenienti da fermentazioni spontanee, non filtrati e, quando possibile, senza solfiti aggiunti.